In tutte le aziende è difficile ottenere efficienza senza il lavoro di squadra e senza una valida motivazione. Da parte dei responsabili ci sono 5 tendenze negative che demotivano i dipendenti. Guardiamole da vicino:
- Escludere i collaboratori invece di includerli. Mantenere i processi decisionali in cerchie ristrette. Questo modo di fare fa sentire potenti i cosiddetti leader e gli altri si sentono estranei, esclusi.
- Trasmettere ai collaboratori, con discorsi diretti e indiretti, che non contano. Ridurre al minimo o ignorare l’esperienza, la competenza e il talento del team. Dopo tutto, il cosiddetto leader conosce e capisce più di chiunque altro…
- Continuare a blaterare, l’importante è farlo con il coltello dalla parte del manico, sarà difficile trovare chi si oppone…
- (Questo si può fare in mille modi: restare a debita distanza dai collaboratori, agire mostrando di essere molto indaffarati perché il luogo comune è associare ‘importanza’ ed ‘essere continuamente indaffarati’, non mostrarsi in giro per gli uffici a parlare con gli altri in modo disteso)
- Trattare le persone come strumenti ignoranti. Creare politiche e procedure senza collaborare con loro.
E’ veramente difficile lavorare in ambienti come quelli appena descritti. Fatalmente, questo modo di fare produce altrettanti risultati negativi:
- La rabbia permea la vita quando le persone si sentono impotenti. L’autostima dei collaboratori diminuisce insieme allo spirito d’iniziativa.
- Le collaboratori impotenti usano “loro” più di “io”. Quindi quando qualcosa non andrà nel modo sperato, la colpa verrà data ai ‘piani alti’ pensando di risolvere così il problema.
- I collaboratori vivranno in un clima di grande incertezza emotiva perché sanno che verranno umiliati o accusati, ma non sanno fra quanti minuti accadrà.
- I leader incompetenti usano l’ansia come motivazione e come ricatto. I dipendenti cercheranno di accondiscendere in tutto il proprio responsabile, senza cercare il bene dell’azienda.
- I collaboratori avranno la chiara sensazione di essere persone che non hanno voce. Quindi perché usarla per esprimersi? Diventeranno servitori silenziosi.
Ho inserito prima i comportamenti negativi dei manager e poi quelli dei dipendenti. Si poteva benissimo inserire prima i comportamenti negativi dei dipendenti e poi, di conseguenza, i comportamenti negativi dei responsabili. Infatti non si sa come inizia il vortice negativo, demotivante. Parte dai responsabili o dai collaboratori? Ogni azienda ha la sua storia. L’obiettivo ora non è puntare il dito verso una delle due categorie, ma risolvere la situazione. Per farlo dobbiamo appellarci a chi ha più responsabilità istituzionale. Ecco quindi 5 consigli se vuoi comportarti da leader:
- Stabilisci degli obiettivi che mantengano i compagni di squadra concentrati su ciò che conta. Sentirsi potenti significa fare un lavoro significativo.
- Crea 3-4 opzioni praticabili con chi ha più esperienza, ma delega le decisioni finali ad una platea più estesa. La scelta sembra controllo. Il controllo è potere. Condividilo con i tuoi collaboratori, quando avranno un’idea la proporranno perché sentono di contare.
- Avere conversazioni schiette prima di prendere decisioni. Inutile avere tanti ‘sì’ teorici che al momento del dunque affosseranno la nuova procedura appena discussa.
- Cerca e fornisci feedback su comportamenti e risultati decisi insieme. Essere credibili e misurare i risultati. (Esempi: Come te la passi? Come va quel lavoro? Come stiamo andando? Vediamo i numeri di quel lavoro)
- Crea momenti di relax, con i tuoi collaboratori. Una cena insieme, un week end turistico o anche solo una mezza giornata all’anno.
Fare il leader non è facile, la prima caratteristica, oltre le competenze tecniche, è la forza. Non quella muscolare ma la capacità di influenzare positivamente gli altri senza lasciarsi influenzare dal pessimismo che respiriamo intorno a noi!